Tab Article
Giuntoci in forma lacunosa, il "Satiricon" racconta le vicissitudini del giovane Encolpio, del suo amante Gitone e dell'ambiguo amico Ascilto. Tra orge sacre e profane in templi e lupanari, banchetti infiniti - proverbiale la cena a casa del volgare liberto Trimalcione - e disquisizioni letterarie, il Satiricon si presenta come un vero e proprio romanzo "realista" per l'aderenza ai fatti della vita quotidiana e la descrizione precisa dell'ambiente e dell'epoca. La traduzione di Piero Chiara permette di rivivere in termini narrativi attuali una galleria di personaggi grandiosi e insieme infami, ma soprattutto autentici, oggi come nel I secolo d.C.